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Wolfgang Amadeus Mozart

  • Andato in onda:26/01/2017
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      “La nascita di un genio”

       
      "T’informo che il 27 gennaio, alle otto della sera, la mia cara moglie ha dato felicemente alla luce un bambino. Si era dovuta rimuovere la placenta e perciò ella era estremamente debole. Ora invece, grazie a Dio, sia il bimbo che la madre stanno bene. Il bambino si chiama Johannes Chrysostomus Wolfangus Theophilus".

      La notizia della nascita di Wolfgang fu data dal padre Leopold in una lettera del 9 febbraio a un amico di Augusta, Johann Jakob Lotter. E` diventato, con Beethoven, l’icona della musica classica. Wolfgang Amadeus Mozart gode di un’innegabile popolarità` che, al pari di quella del suo collega Ludwig, sfonda le mura della fortezza dei musicofili e si diffonde tra la gente comune: chiunque infatti è in grado di ricondurre al musicista di Salisburgo l’incipit della Piccola Serenata Notturna e al maestro di Bonn le celeberrime quattro note iniziali della Quinta sinfonia. Tuttavia, Mozart è più popolare: non perché più famoso o perché in migliore posizione nell’hit parade dei gusti del pubblico, ma perché più fenomeno di costume. Alimentata dal celebratissimo film Amadeus, di Milos Forman (1985), una vera e propria “Mozartmania” ha contagiato chi, prima di allora, non aveva mai ascoltato – o lo aveva fatto distaccatamente – la musica del maestro. Il piccolo Wolfgang venne in contatto con la musica assai presto e con esiti a dir poco strabilianti. A soli quattro anni ”a Wolfgang occorreva solo mezz'ora per eseguire perfettamente un minuetto. Fece progressi così straordinari che già a cinque anni componeva brevi pezzi, che poi suonava al padre perché questi li trascrivesse". Un enfant prodige, insomma, ma dall’animo estremamente sensibile: quasi ossessionato dalla ricerca d’affetto, trascorre buona parte della giornata ad interrogare le persone che girano per casa chiedendo loro se lo amino davvero. E se una di queste, scherzando, risponde di no, il piccolino scoppia in un pianto a dirotto che termina soltanto quando l’autore dello scherzo non gli abbia rinnovato il suo amore. L’infanzia di Mozart è un crescendo di episodi sbalorditivi, che fan pensare a lui come ad un extraterrestre. Ne è un esempio questo aneddoto, riportato da Stendhal: Mozart padre un giorno tornava dalla chiesa assieme ad un suo amico; a casa trova suo figlio impegnato a scrivere musica. “Che stai facendo, figliolo? “Compongo un concerto per clavicembalo. Ho quasi finito il primo tempo.” “Vediamo questo scarabocchio.” “No, vi prego; non ho finito.” "All'inizio risero di questo pasticcio; poi il padre rimase a lungo assorto nella lettura del foglio, finché gli caddero lagrime di meraviglia e di gioia. Guardi Schachtner, mi disse, come tutto sia corretto: peccato che non se ne possa far nulla, perché è così difficile che nessuno sarebbe in grado di suonarlo". Mi sono soffermato sui primi anni di vita del musicista perché, come scrisse Stendhal nella Vita, “il periodo più straordinario della vita di Mozart è la sua infanzia: i suoi particolari possono appassionare il filosofo come l’artista”. E` un giudizio che condivido, alla luce degli innumerevoli scritti che concentrano l’attenzione sul Mozart musicista geniale e scapestrato, senza dubbio affascinante. Qualcosa comunque in lui cambia. Dopo aver letto del suo comportamento negli ultimi anni di vita, pensare che da quest’ometto siano venuti alla luce capolavori musicali insuperati non può che lasciare a bocca aperta, ad affascinare anche la persona dalle orecchie più insensibili.

      Angelo Procino

       

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