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Ricordo di Sesto Bruscantini

  • Andato in onda:03/05/2016
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      Ricordo di Sesto Bruscantini

      (Civitanova Marche, 10 dicembre 1919 – Civitanova Marche, 4 maggio 2003)

       

      Artista completo, modello di tecnica vocale, di consapevolezza stilistica e rigore musicale: Riccardo Muti si disse "letteralmente sbalordito dalla creatività interpretativa, dalla estremamusicalità, dalla dizione perfetta, nonché dall'eccezionale presenza drammatica di un uomo nato per stare sul palcoscenico".

      Sesto Bruscantini manifestò precocemente il proprio talento teatrale recitando, a soli otto anni, nel "Minuetto" di Luigi Boccherini, per poi interpretare nel 1939 il ruolo di Wun-Hi nella Geisha di Sidney Jones al teatro “Beniamino Gigli” di Civitanova Marche. Il vero debutto nel mondo dell’opera avvenne nell’estate del 1946, sempre nella sua città natale, nel ruolo di Colline in Bohème, accanto a Mafalda Favero, Emma Raggi e Mariano Stronati, sotto la direzione delmaestro Olivio Secchiaroli. Nello stesso anno, una felicissima audizione in casa di Beniamino Gigli gli lasciò presagire il suo fulgido avvenire d’artista lirico.
      Perfezionatosi alla Scuola del Teatro dell’Opera con il maestro Luigi Ricci, nel 1949 Bruscantinivinse il “Torneo per giovani cantanti lirici”, iniziando un periodo di intensa collaborazione con la“neonata” Rai Radiotelevisione Italiana. Il debutto scaligero del marzo 1949, nel Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa, sancì l’avvio di una quarantennale carriera costellata da avvenimenti unici come la prima rappresentazione in epoca contemporanea, il 22 ottobre 1950 al Teatro Argentina di Roma , del Turco in Italia di Gioachino Rossini, in cui cantò il ruolo di Selim con Maria Callas e Mariano Stabile, direttore Gianandrea Gavazzeni, e la Serata di Gala per il centenario del “Metropolitan Opera House” di New York , il 23 ottobre 1983, alla quale partecipò in qualità di ospite d’onore.
      Iniziata la propria carriera internazionale al Festival di Glyndebourne nel 1951, si impose quale raffinato interprete mozartiano per vestire poi i panni di uno sterminato elenco di personaggi del repertorio comico sette-ottocentesco: Don Pasquale, Dulcamara, il Figaro rossiniano, Don Bartolo, Don Alfonso e altri, tutti resi con chiarissima dizione, autentico virtuosismo tecnico e sagace interpretazione scevra da lazzi e facile gigionismo. Riconosciuto universalmente come il più grande “Figaro” del secondo dopoguerra, il baritono civitanovese si distinse anche nel repertoriobelcantistico e drammatico: indimenticabile la sua interpretazione di Rigoletto.
      Una voce corposa, duttile ed elegante, la straordinaria presenza scenica, una linea vocale di grande classe e compostezza, mai compromessa nel corso della sua lunga carriera, sono gli aspetti che hanno contribuito a rendere unica l’esperienza artistica di Sesto Bruscantini; un cammino che, riuscendo ad unire praticamente le frequentazioni operistiche più disparate, è pietra miliare lungo il corso della storia dell’interpretazione lirica di tutti i tempi.


      Angelo Procino

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